giovedì 7 agosto 2014

Miao Miao



Mercoledì pomeriggio, un mercoledì qualunque di un luglio che sembra ottobre. Dalle finestre vedo il cielo minacciare pioggia, come quasi tutti i giorni ultimamente e io, seduta in ufficio davanti al pc, mi sto annoiando della quotidiana routine.
Accanto a me il cellulare trilla con cadenza quasi regolare. So che non dovrei, ma Whatsapp mi tiene costantemente in contatto con il mondo esterno, e mi salva spesso dall’apatia che colpisce nelle settimane estive che precedono le agognate ferie.
Il suono stupido, che imita una freccia scagliata, e il led viola mi avvisano che un nuovo messaggio è arrivato.
Termino quello che sta facendo e poi apro l’applicazione.
Un messaggio sul gruppo della Pole Dance. Noi polers siamo un gruppo numeroso e attivo, e scriviamo spesso, a turno, sia che si tratti di informazioni di servizio, sia per enormi cavolate, e per le cavolate, modestamente, sono una di quelle più attive.
Questa volta a scrivere è Lucia: “Erica, ma è vero che ti esibisci sabato 26 alla serata per il gattile?”. Che? Non ne sapevo nulla.
Dallo scambio di messaggi tra le due, scopro che Lucia è volontaria al gattile e che sta organizzando una serata benefica il prossimo 26 luglio a Galliate e che Erica si esibirà. Lucia chiede poi a noi ragazze presenti sul gruppo se vogliamo partecipare come modelle alla sfilata. Io che in queste situazioni mi trovo sempre abbastanza a mio agio, dopo essermi assicurata che non stiano cercando top model, perché chiaramente non lo sono, accetto di buon grado, allettata dalla prospettiva di una serata diversa dal solito e dall’idea di fare qualcosa di buono per i mici.
Quindi … che sfilata sia!!
Nei giorni seguenti vengo contattata dalla dottoressa del gattile che mi da tutte le informazioni necessarie; a quel punto non mi resta che andare a provare i vestiti. Sono previste tre uscite: una in pigiama (!!!), una in abbigliamento casual e una elegante.
I pigiami li fornisce per tutte le ragazze un unico negozio, l’Intimo SottoSopra di Trecate. Lì, con l’aiuto di Ornella, la simpatica proprietaria, trovo una camicia da notte blu che mi fa sembrare un po’ Wendy, e che proprio per questo mi piace tantissimo!
Gli altri abiti, invece, vengono forniti da tre negozi, di Galliate e Trecate. Io scelgo, del tutto casualmente lo ammetto, Rosso Porpora di Galliate. Lì, per l’uscita casual, trovo un paio di bermuda rossi e una maglietta stampata, che a dire il vero mi convincono poco, e per l’uscita elegante un abitino in pizzo beige di cui, invece, mi innamoro appena lo indosso: è decisamente il mio stile e sono quasi tentata di dire alla proprietaria che vorrei comprarlo, poi guardo il prezzo e decido che non me lo posso permettere …
Il martedì abbiamo una riunione al gattile, dove conosco Cristina, un’altra poler reclutata per la sfilata, e dove ci spiegano un po’ più in dettaglio come si svolgerà la serata.

Infine arriva il sabato, che meteorologicamente non si smentisce: mi sveglio con un cielo plumbeo, la pioggia che cade fitta e un freddo che fa poco sperare per la riuscita della serata.
Ma come si dice? The show must go on, e alle dieci meno un quarto ho appuntamento con Cristina per andare dal parrucchiere a Pernate ad iniziare i preparativi. Arriviamo presto e ci concediamo caffè e cappuccio al bar, prima di metterci nelle mani di coloro che dovranno trasformarci in “modelle”.
Io sono fortunata: alla fine esco solamente con i capelli lisci, sulla cui durata ho notevoli dubbi vista la giornata uggiosa. A Cristina, invece, vengono lasciati i bigodini in testa, con i quali dovrà convivere fino a sera!

Terminata questa prima fase, abbiamo appuntamento al castello di Galliate alle 15.30 per le prove generali della sfilata.
Arrivo nella piazza del castello con circa quindici minuti di anticipo e con il sole incredibilmente apparso sopra le nostre teste. Intercetto Cristina, anche lei in netto anticipo, e cerchiamo di capire da quale parte si entra. Ci tocca fare tutto il giro del castello prima di capire che la serata si svolgerà in un cortile sul retro. Molto bene!
Alla spicciolata arrivano tutte le ragazze e iniziamo con le prove. Componiamo i gruppi dei negozi, gli abbinamenti tra ragazze e con i bimbi. Per l’uscita casual vengo abbinata ad una bimba, Gaia, vispetta e tenerissima, che mi rimarrà appiccicata per tutta la sera; in pigiama sfilerò da sola, a piedi nudi, tenendo in braccio il mio adorato orso di peluche, sembrando ancora di più l’amica di Peter Pan; invece per l’uscita elegante sarò l’ultima insieme ad uno dei mini-boys, scelta obbligata vista la mia altezza mignon.
Proviamo e riproviamo le uscite e il finale, con e senza musica; sbagliamo noi ragazze, sbagliano i dj, e ogni volta ricominciamo; proviamo per quasi tre ore. Io sono già stanca e ancora dobbiamo essere pettinate e truccate; sono già stanca e ancora deve iniziare tutto. La serata si annuncia lunga e frenetica; temo di non ricordarmi nulla di quello che devo fare, ho paura di cadere dai tacchi, visto che le assi del palco sono abbastanza sconnesse; fortunatamente non sono l’unica con queste paure: l’ansia generale comincia a crescere, ma cerchiamo di esorcizzarla ridendo.
Io e Cristina decidiamo di andare a fare un veloce aperitivo al Due Colonne, giusto per mangiare qualcosa, e lei, super temeraria, gira per Galliate con i bigodini in testa!
Quando torniamo sono già al lavoro la truccatrice e i parrucchieri. Ci mettiamo in coda in attesa di essere preparate, ma i minuti passano inesorabili e inizia a salire il panico: c’è chi non si ricorda più cosa deve fare, chi ha paura di fare una figuraccia, chi spera non ci sia nessuno che conosce tra il pubblico.
Per quanto mi riguarda, alle sette Gabriele mi scrive su whatsapp dicendomi che sta arrivando, munito di macchina fotografica, anche se un po’ in anticipo. Vista la fila di ragazze che devono farsi truccare prima di me esco un attimo e sto un po’ fuori con lui, così mi rendo realmente conto di come sarà il palco addobbato, dove sarà la giuria e tutto quanto.
Rientro dietro le quinte abbastanza per tempo, ma sono già quasi le nove quando riesco a farmi truccare e finire di acconciare i capelli. Velocemente metto il pigiama, afferro l’orso e sono pronta.
Siamo tutte pronte e siamo in attesa. Immaginavo si tardasse, ma alle nove e un quarto non ci sono ancora segni che la serata debba iniziare.
Sappiamo che Edoardo Raspelli, presidente di giuria, è già arrivato, ma non capiamo cosa accada.
Poi entra la presentatrice, ci riuniamo cinque minuti, ripassiamo velocemente quello che dobbiamo fare e, finalmente, si comincia.
Fortunatamente la prima uscita è quella del pigiama, quindi sono a piedi nudi e non devo preoccuparmi di non cadere dai tacchi. Devo solo pensare a sorridere, o almeno a far sembrare un sorriso la mia paresi facciale. Come prevedevo i riflettori sono molto forti, e non vedo il pubblico, anzi non vedo praticamente nulla al di là del palco; riesco a malapena ad individuare Gabriele, solo perché so dove è posizionato e lì vedo scattare un flash.
La prima uscita va via liscia, anche se avevamo qualche perplessità su come avremmo dovuto ritornare dietro il palco. Ci cambiamo molto velocemente per l’uscita casual e io, per non impigliarmi con il collo della maglia nei capelli raccolti, riesco a sporcarlo di fondotinta, che non uso mai e non avevo minimamente tenuto in considerazione. Ma cazzo! Va beh, non posso farci niente, spero solo non si noti da lontano.
Ci posizioniamo che già il primo gruppo è partito. Manca però una delle ragazze, che non ha realizzato che tocca già al nostro gruppo. La chiamiamo appena in tempo, meno male!
Dall’altra quinta vedo Gaia, la bimba che mi deve raggiungere. Mi fa un cenno, come a dire “tranquilla, so cosa devo fare”. Piccola ma sveglia la bimba!
Usciamo, facciamo il nostro breve sketch e ce ne torniamo dietro le quinte.
Velocemente indosso l’abito per l’uscita elegante, ma fortunatamente c’è un piccolo intervallo tra le uscite. Cambio anche le scarpe e metto un paio di sandali tacco 13, dai quali spero di non precipitare. Provo a fare qualche passo e sembra tutto sotto controllo.
Io sono nell’ultimo gruppo ad uscire. Fin’ora è andato tutto bene. Siamo tutte un po’ più tranquille, e anche se ancora i sorrisi sui nostri volti sono un po’ tirati, non sembrano più delle mezze paresi.
Anche questa uscita scorre senza intoppi e noi non dobbiamo neppure cambiarci d’abito perché il finale si farà con questi abiti.
Tra poco dovrebbe esibirsi Erica, che nel frattempo ci ha raggiunto dietro le quinte e ha iniziato a fare stretching con serafica tranquillità, mentre noi “modelle” corriamo avanti e indietro in preda all’isterismo.
Chiaramente voglio vederla esibirsi, quindi esco tra il pubblico.
Raggiungo Gabriele, che mi fa vedere le foto che ha fatto. Le foto sono belle, ma io non mi piaccio, non sono fotogenica e sembro una scema, ma fa niente. Tanto ormai quel che dovevo fare l’ho fatto.
La pausa si protrae un po’ più a lungo del previsto e io con quell’abitino inizio ad avere freddo. Dopo 25 minuti, finalmente Erica si esibisce, e io e Cristina ci mettiamo tra il pubblico a fare casino e ad incitarla. Noi polers dobbiamo distinguerci. Sempre!
Dopo l’esibizione di Erica, saluto Gabry e rientro dietro le quinte in attesa del finale.
Ogni tanto fa capolino Raspelli, che sinceramente mi aspettavo più grasso (è vero, la televisione allarga!) e più simpatico e cordiale, invece parla quasi esclusivamente con l’altra madrina della serata, la modella e attrice Maura Anastasia, che, ammetto l’ignoranza, non avevo mai sentito nominare prima.
Poco importa, abbiamo quasi finito.
Ci chiamano per il finale. Usciamo, nell’ordine pattuito in prova, noi ragazze, i bambini, quindi la presentatrice, le negozianti, parrucchieri, truccatrice, lo staff del gattile, Erica e infine la Anastasia e Raspelli che decretano le vincitrici, Miss Miao, Miss Sorriso e Miss Fascino.
Non sono tra le vincitrici, ma nemmeno ci contavo. La cosa bella è che ci riempiono di gadget. Ora che tutto è finito non vedo l’ora di tornare dietro le quinte, cambiarmi e andare a casa. È quasi mezzanotte e sono stanchissima. È stata una giornata diversa e, per molti aspetti, divertente. È stato un bel gioco, con un bel fine, ma ora basta. Il mestiere della modella non è per me, ora voglio solo andare a dormire.
Domani mattina mi sveglio presto, domani mattina torno alla normalità.
Domani si scala!!
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