Mercoledì pomeriggio, un
mercoledì qualunque di un luglio che sembra ottobre. Dalle finestre vedo il
cielo minacciare pioggia, come quasi tutti i giorni ultimamente e io, seduta in
ufficio davanti al pc, mi sto annoiando della quotidiana routine.
Accanto a me il
cellulare trilla con cadenza quasi regolare. So che non dovrei, ma Whatsapp mi
tiene costantemente in contatto con il mondo esterno, e mi salva spesso
dall’apatia che colpisce nelle settimane estive che precedono le agognate ferie.
Il suono stupido, che
imita una freccia scagliata, e il led viola mi avvisano che un nuovo messaggio
è arrivato.
Termino quello che sta
facendo e poi apro l’applicazione.
Un messaggio sul gruppo
della Pole Dance. Noi polers siamo un gruppo numeroso e attivo, e scriviamo
spesso, a turno, sia che si tratti di informazioni di servizio, sia per enormi
cavolate, e per le cavolate, modestamente, sono una di quelle più attive.
Questa volta a scrivere
è Lucia: “Erica, ma è vero che ti esibisci sabato 26 alla serata per il
gattile?”. Che? Non ne sapevo nulla.
Dallo scambio di
messaggi tra le due, scopro che Lucia è volontaria al gattile e che sta
organizzando una serata benefica il prossimo 26 luglio a Galliate e che Erica
si esibirà. Lucia chiede poi a noi ragazze presenti sul gruppo se vogliamo
partecipare come modelle alla sfilata. Io che in queste situazioni mi trovo
sempre abbastanza a mio agio, dopo essermi assicurata che non stiano cercando
top model, perché chiaramente non lo sono, accetto di buon grado, allettata
dalla prospettiva di una serata diversa dal solito e dall’idea di fare qualcosa
di buono per i mici.
Quindi … che sfilata
sia!!
Nei giorni seguenti
vengo contattata dalla dottoressa del gattile che mi da tutte le informazioni
necessarie; a quel punto non mi resta che andare a provare i vestiti. Sono previste
tre uscite: una in pigiama (!!!), una in abbigliamento casual e una elegante.
I pigiami li fornisce
per tutte le ragazze un unico negozio, l’Intimo SottoSopra di Trecate. Lì, con
l’aiuto di Ornella, la simpatica proprietaria, trovo una camicia da notte blu
che mi fa sembrare un po’ Wendy, e che proprio per questo mi piace tantissimo!
Gli altri abiti,
invece, vengono forniti da tre negozi, di Galliate e Trecate. Io scelgo, del
tutto casualmente lo ammetto, Rosso Porpora di Galliate. Lì, per l’uscita casual,
trovo un paio di bermuda rossi e una maglietta stampata, che a dire il vero mi
convincono poco, e per l’uscita elegante un abitino in pizzo beige di cui,
invece, mi innamoro appena lo indosso: è decisamente il mio stile e sono quasi
tentata di dire alla proprietaria che vorrei comprarlo, poi guardo il prezzo e
decido che non me lo posso permettere …
Il martedì abbiamo una
riunione al gattile, dove conosco Cristina, un’altra poler reclutata per la
sfilata, e dove ci spiegano un po’ più in dettaglio come si svolgerà la serata.
Infine arriva il
sabato, che meteorologicamente non si smentisce: mi sveglio con un cielo
plumbeo, la pioggia che cade fitta e un freddo che fa poco sperare per la
riuscita della serata.
Ma come si dice? The
show must go on, e alle dieci meno un quarto ho appuntamento con Cristina per
andare dal parrucchiere a Pernate ad iniziare i preparativi. Arriviamo presto e
ci concediamo caffè e cappuccio al bar, prima di metterci nelle mani di coloro
che dovranno trasformarci in “modelle”.
Io sono fortunata: alla
fine esco solamente con i capelli lisci, sulla cui durata ho notevoli dubbi
vista la giornata uggiosa. A Cristina, invece, vengono lasciati i bigodini in
testa, con i quali dovrà convivere fino a sera!
Terminata questa prima
fase, abbiamo appuntamento al castello di Galliate alle 15.30 per le prove
generali della sfilata.
Arrivo nella piazza del
castello con circa quindici minuti di anticipo e con il sole incredibilmente
apparso sopra le nostre teste. Intercetto Cristina, anche lei in netto
anticipo, e cerchiamo di capire da quale parte si entra. Ci tocca fare tutto il
giro del castello prima di capire che la serata si svolgerà in un cortile sul
retro. Molto bene!
Alla spicciolata
arrivano tutte le ragazze e iniziamo con le prove. Componiamo i gruppi dei
negozi, gli abbinamenti tra ragazze e con i bimbi. Per l’uscita casual vengo
abbinata ad una bimba, Gaia, vispetta e tenerissima, che mi rimarrà appiccicata
per tutta la sera; in pigiama sfilerò da sola, a piedi nudi, tenendo in braccio
il mio adorato orso di peluche, sembrando ancora di più l’amica di Peter Pan;
invece per l’uscita elegante sarò l’ultima insieme ad uno dei mini-boys, scelta
obbligata vista la mia altezza mignon.
Proviamo e riproviamo
le uscite e il finale, con e senza musica; sbagliamo noi ragazze, sbagliano i
dj, e ogni volta ricominciamo; proviamo per quasi tre ore. Io sono già stanca e
ancora dobbiamo essere pettinate e truccate; sono già stanca e ancora deve
iniziare tutto. La serata si annuncia lunga e frenetica; temo di non ricordarmi
nulla di quello che devo fare, ho paura di cadere dai tacchi, visto che le assi
del palco sono abbastanza sconnesse; fortunatamente non sono l’unica con queste
paure: l’ansia generale comincia a crescere, ma cerchiamo di esorcizzarla
ridendo.
Io e Cristina decidiamo
di andare a fare un veloce aperitivo al Due Colonne, giusto per mangiare
qualcosa, e lei, super temeraria, gira per Galliate con i bigodini in testa!
Quando torniamo sono
già al lavoro la truccatrice e i parrucchieri. Ci mettiamo in coda in attesa di
essere preparate, ma i minuti passano inesorabili e inizia a salire il panico:
c’è chi non si ricorda più cosa deve fare, chi ha paura di fare una figuraccia,
chi spera non ci sia nessuno che conosce tra il pubblico.
Per quanto mi riguarda,
alle sette Gabriele mi scrive su whatsapp dicendomi che sta arrivando, munito
di macchina fotografica, anche se un po’ in anticipo. Vista la fila di ragazze
che devono farsi truccare prima di me esco un attimo e sto un po’ fuori con
lui, così mi rendo realmente conto di come sarà il palco addobbato, dove sarà
la giuria e tutto quanto.
Rientro dietro le
quinte abbastanza per tempo, ma sono già quasi le nove quando riesco a farmi
truccare e finire di acconciare i capelli. Velocemente metto il pigiama,
afferro l’orso e sono pronta.
Siamo tutte pronte e
siamo in attesa. Immaginavo si tardasse, ma alle nove e un quarto non ci sono
ancora segni che la serata debba iniziare.
Sappiamo che Edoardo
Raspelli, presidente di giuria, è già arrivato, ma non capiamo cosa accada.
Poi entra la
presentatrice, ci riuniamo cinque minuti, ripassiamo velocemente quello che
dobbiamo fare e, finalmente, si comincia.
Fortunatamente la prima
uscita è quella del pigiama, quindi sono a piedi nudi e non devo preoccuparmi
di non cadere dai tacchi. Devo solo pensare a sorridere, o almeno a far
sembrare un sorriso la mia paresi facciale. Come prevedevo i riflettori sono
molto forti, e non vedo il pubblico, anzi non vedo praticamente nulla al di là
del palco; riesco a malapena ad individuare Gabriele, solo perché so dove è
posizionato e lì vedo scattare un flash.
La prima uscita va via
liscia, anche se avevamo qualche perplessità su come avremmo dovuto ritornare
dietro il palco. Ci cambiamo molto velocemente per l’uscita casual e io, per
non impigliarmi con il collo della maglia nei capelli raccolti, riesco a
sporcarlo di fondotinta, che non uso mai e non avevo minimamente tenuto in
considerazione. Ma cazzo! Va beh, non posso farci niente, spero solo non si
noti da lontano.
Ci posizioniamo che già
il primo gruppo è partito. Manca però una delle ragazze, che non ha realizzato
che tocca già al nostro gruppo. La chiamiamo appena in tempo, meno male!
Dall’altra quinta vedo
Gaia, la bimba che mi deve raggiungere. Mi fa un cenno, come a dire
“tranquilla, so cosa devo fare”. Piccola ma sveglia la bimba!
Usciamo, facciamo il
nostro breve sketch e ce ne torniamo dietro le quinte.
Velocemente indosso
l’abito per l’uscita elegante, ma fortunatamente c’è un piccolo intervallo tra
le uscite. Cambio anche le scarpe e metto un paio di sandali tacco 13, dai
quali spero di non precipitare. Provo a fare qualche passo e sembra tutto sotto
controllo.
Io sono nell’ultimo
gruppo ad uscire. Fin’ora è andato tutto bene. Siamo tutte un po’ più
tranquille, e anche se ancora i sorrisi sui nostri volti sono un po’ tirati,
non sembrano più delle mezze paresi.
Anche questa uscita
scorre senza intoppi e noi non dobbiamo neppure cambiarci d’abito perché il
finale si farà con questi abiti.
Tra poco dovrebbe
esibirsi Erica, che nel frattempo ci ha raggiunto dietro le quinte e ha
iniziato a fare stretching con serafica tranquillità, mentre noi “modelle”
corriamo avanti e indietro in preda all’isterismo.
Chiaramente voglio
vederla esibirsi, quindi esco tra il pubblico.
Raggiungo Gabriele, che
mi fa vedere le foto che ha fatto. Le foto sono belle, ma io non mi piaccio, non
sono fotogenica e sembro una scema, ma fa niente. Tanto ormai quel che dovevo
fare l’ho fatto.
La pausa si protrae un
po’ più a lungo del previsto e io con quell’abitino inizio ad avere freddo.
Dopo 25 minuti, finalmente Erica si esibisce, e io e Cristina ci mettiamo tra
il pubblico a fare casino e ad incitarla. Noi polers dobbiamo distinguerci.
Sempre!
Dopo l’esibizione di
Erica, saluto Gabry e rientro dietro le quinte in attesa del finale.
Ogni tanto fa capolino
Raspelli, che sinceramente mi aspettavo più grasso (è vero, la televisione allarga!)
e più simpatico e cordiale, invece parla quasi esclusivamente con l’altra
madrina della serata, la modella e attrice Maura Anastasia, che, ammetto
l’ignoranza, non avevo mai sentito nominare prima.
Poco importa, abbiamo
quasi finito.
Ci chiamano per il
finale. Usciamo, nell’ordine pattuito in prova, noi ragazze, i bambini, quindi
la presentatrice, le negozianti, parrucchieri, truccatrice, lo staff del
gattile, Erica e infine la Anastasia e Raspelli che decretano le vincitrici,
Miss Miao, Miss Sorriso e Miss Fascino.
Non sono tra le
vincitrici, ma nemmeno ci contavo. La cosa bella è che ci riempiono di gadget.
Ora che tutto è finito non vedo l’ora di tornare dietro le quinte, cambiarmi e
andare a casa. È quasi mezzanotte e sono stanchissima. È stata una giornata
diversa e, per molti aspetti, divertente. È stato un bel gioco, con un bel
fine, ma ora basta. Il mestiere della modella non è per me, ora voglio solo
andare a dormire.
Domani mattina mi
sveglio presto, domani mattina torno alla normalità.
Domani si scala!!