Sono forumista sul forum di
Planet Mountain da relativamente poco, un anno e mezzo circa; da pochissimo se
si pensa alle persone che lo bazzicano da una decina d’anni (anno più, anno
meno), con migliaia di messaggi all’attivo.
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Scrivo poco ma leggo
molto, per una mia idea di dover entrare sempre in punta di piedi nelle
discussioni, soprattutto quelle tecniche, perché non so mai bene chi posso
trovarmi davanti, o meglio dall’altra parte dello schermo; a parte alcune volte
quando le discussioni hanno toccato temi per me molto importanti e mi sono
sentita abbastanza punta sul vivo.
Di tutte questi nomi e
questi avatar, mi sono fatta un’idea, un’immagine virtuale tutta mia, anche se
so che difficilmente può corrispondere alla realtà dei fatti.
Ma quando si presenta
l’occasione è bello andare a verificare quanto la mia idea si è scostata dal
vero. E le occasioni di solito si presentano sotto il nome di raduni. Gli
ultimi tre forum-raduni sono stati organizzati nel nord-est. Ad uno, quello di
Rocca Pendice, ho anche partecipato.
Nei primi giorni di
febbraio, durante l’organizzazione del secondo raduno al Sengio Rosso, Grizzly,
forumista savonese, lancia l’idea di un raduno nel nord-ovest. Ed individua
immediatamente anche la location: Caprie (TO), a primavera.
Inizia il balletto
delle date e a gran voce viene proclamato papabile il weekend 11-12 aprile.
Caprie è a 1h 20’ da
Cameri, si potrebbe fare anche in giornata. A Caprie sono già stata, per la
precisione ad Anticaprie, e non mi era dispiaciuta, sebbene avessi patito parecchio
il serpentino, questa roccia particolare che sembra sempre scivolosa anche se
in realtà non lo è. Viste le premesse decido che l’occasione è golosa, e
confermo subito la partecipazione.
Alla prima occasione
utile ne discuto con il socio, che da febbraio si è trasferito in Liguria, e
anche lui è dell’idea di partecipare.
Passano le settimane e
via via prende forma quello che si prospetta un raduno di tutto rispetto: molte
le adesioni da parte di veterani del forum, quasi tutti a me sconosciuti, a
parte Danilo e Drugo che già conoscevo da Rocca Pendice. Parallelamente viene
creato anche l’evento su facebook e quello che inizialmente dovrebbe essere un
forum-raduno si trasforma in un raduno intrasocial.
Nonostante alcune
defezioni, tutto sembra filare liscio e non abbiamo nemmeno l’incognita meteo,
che le previsioni promettono caldo e soleggiato per tutto il fine settimana.
Il ritrovo è fissato al
bar La Sosta Climb per le 9.30 elastiche (tanto elastiche che qualcuno si
presenterà non prima delle 10.15).
Decido di non voler
essere la prima ad arrivare, ben sapendo che in una occasione del genere
qualcuno che arriva con estremo ritardo c’è sempre; quindi parto molto comoda
alle 8.15 il sabato mattina.
Un’ora e trenta di
autostrada, compresa sosta in autogrill per necessaria tappa bagno, e alle 9.45
parcheggio la mia Ypsilon al punto di ritrovo.
Lì trovo già un po’ di
forumisti e facebookari, tra cui ArterioLupen, Payns e Drugo intenti a stappare
le prime bottiglie di prosecco. Se il buongiorno si vede dal mattino si
prospetta un gran bel raduno!!!
Per fortuna Marina ha
portato un’ottima torta al cioccolato che stempera un po’ il bicchiere di
prosecco che mi ritrovo in mano, senza che io abbia, per altro, fatto troppe
obiezioni in merito.
Alla spicciolata
arrivano tutti, anche chi era già entrato al bar: Giudirel, Ste-Manto, Vecchio,
Jimmy, Batman, Sarella76 e il socio, e tutti gli altri … ultimi i liguri, tra
cui anche il mio socio, che si faranno perdonare recando con sé una discreta quantità
di focaccia.
Ci muoviamo verso la
falesia alla spicciolata, destinazione Anticaprie. Io e il socio ci eclissiamo
per cercare un bar per la seconda colazione, visto che la Sosta è sprovvista di
brioches, quindi raggiungiamo il gruppo più o meno quando arrivano anche Danilo
e Crodaiolo.
Sostanzialmente abbiamo
invaso il settore, tanto che due local si stupiscono per la quantità di persone
presenti di sabato mattina. Spieghiamo loro che siamo tutti insieme per un
raduno. Strabuzzano gli occhi e decidono di andarsene …
Si scala tutti sulle
placche di serpentino, qualcuno scompare sulle numerose viette di più tiri.
Anticaprie non è mai banale e nulla è regalato, ma si vede quasi subito che lo
spirito del raduno non è inneggiare al dio Grado, a meno che non si tratti del
Grado Alcolico. Questo è un raduno godereccio, dove l’arrampicata fa da
contorno ad un ritrovo di amici di lunga data che non si vedevano da molto, o
di persone che proprio non si conoscevano ma che hanno piacere comunque a stare
insieme.
Si fa a mala pena
mezzogiorno che Grizzly comincia a distribuire focaccia e vino rosso.
Io devo rimettere in
bolla la testa, che non c’è. Ho passato troppo tempo senza scalare, neanche in
palestra, e devo riprendere la confidenza. L’uscita di Pasquetta mi ha tolto un
po’ di ruggine, ma di sicuro non è bastata. Osservo la parete e decido di non
strafare. Riprovo un 4+ che avevo già provato l’estate scorsa, mi ricordo che
mi ero appesa un po’ di volte. Questa volta non mi appendo ma comunque non mi
sento troppo a mio agio.
Il socio ha difficoltà
anche lui, soprattutto per via di un piede malandato che gli procura molto
dolore.
Dopo il quarto
decidiamo di spostarci su un 6a che avevamo già provato, “Ocio”
MarcoAurelio riesce a
montarlo ma con la difficoltà dovuta al male al piede. Io lo provo da due, ma
un passo a metà lo devo azzerare perché non riesco a passare, nonostante
svariati tentativi e approcci. Viste le condizioni fisiche di entrambi
(MarcoAurelio potrebbe di più ma il piede non gli dà tregua), torniamo al
settore dove sono tutti gli altri, che nel frattempo sono stati raggiunti da un
coloratissimo Vigorone, e poi anche dai “veri climber” che si sono cimentati
con le vie a più tiri.
Faccio ancora un quarto
facile, per obbligarmi a scalare da prima, poi un 5b da seconda che non credo
avrei salito da prima, a meno di estremi patemi.
Nel frattempo il vero
spirito del raduno ha ripreso il sopravvento e rispuntano vino, focaccia,
addirittura una colomba e un vassoio di sfilatini alle olive.
È chiaro che ormai non
si scala più, ma la compagnia è allegra e caciarona, e ci si diverte anche a
stare seduti a prendersi poco sul serio.
Il vero raduno, però,
non è la giornata in falesia. Il vero raduno è la cena, per la quale ci
ritroviamo tutti a La Sosta Climb. Purtroppo perdiamo Vigorone, ma guadagniamo
Ncianca e Gibolla, presente solo alla cena.
Viste le premesse della
giornata, la cena non poteva che essere un qualcosa degno degli annali dei
raduni: i numeri ufficiali parlano di 34 partecipanti alla cena (compresi
astemi e bambini) e 32 bottiglie di vino bevute.
Ampio giro di
antipasti, due primi, e già al secondo è difficile arrivare con ancora un
posticino nello stomaco. Una cena prevalentemente vegetariana che non credo abbia
scontentato nemmeno i più carnivori. Io sono persino sopravvissuta alle noci
nella pasta, delle quali mi sono resa conto troppo tardi … me la cavo solamente
con qualche noia nei giorni a seguire …
Come se tutto ciò non
bastatasse, Gibolla estrae dal metaforico cilindro un bottiglione di genepy
home made grande più o meno come me …
Si narrano racconti
quasi mitologici della fine della serata, alla quale non ho partecipato perché
la stanchezza mi ha vinto prima di tanti altri … e che non si dica che era un
raduno di vecchi!!
La domenica mattina le
facce, però, non sono delle più sveglie e reattive … io necessito di ben due
caffè che mi vengono gentilmente offerti
(grazie e ancora grazie!!); a qualcuno nemmeno il caffè è sufficiente, o così
pare …
nonostante i postumi ci
avviamo verso la Cava di Borgone: una falesia splendida per una fredda giornata
invernale. Il 12 aprile, un forno!
Purtroppo il mio socio
non riesce praticamente a fare nulla e si lascia prendere dallo sconforto. Così
io mi ritrovo ad elemosinare una sicura prima da Danilo poi da Ncianca, dando
prova della mia proverbiale coniglite.
Quando medito ad un
ultimo tirello facile facile, arriva la proposta di Batman di fare con lui i
due tiri della via normale. Detto fatto. Sarà la via più carina di entrambi i
giorni. Peccato solo per il mio secchiello che molto stretto e aggressivo non
ne vuole sapere di scorrere durante la calata in doppia. Me lo devo trascinare
di forza e ci metto una vita a fare la prima calata. Fortunatamente con un paio
di dritte di Batman, la seconda va via un po’ più rapida.
Si sono fatte le 15;
tutti sono seduti all’ombra per non andare in ebollizione. Alla spicciolata
sono già andati via Drugo, Jimmy, Ncianca, Danilo e Crodaiolo.
Il raduno si avvia alla
conclusione. Visti gli animi, il caldo e la poca voglia ci trasferiamo
nuovamente tutti alla Sosta per una birretta rinfrescante. Alla birretta si
aggiungono patatine, panini, qualcuno estrae anche un salame e si stappano
nuovamente un paio di bottiglie di rosso.
Degna conclusione di
una due giorni enogastronomicamente piuttosto impegnativa!
Alle 16.30 decido che è
giunto il momento di rimettermi in viaggio verso casa. Saluto tutti, saluto il
socio, che tornerà verso la Liguria con Grizzly, e mi metto in auto.
Dovendo concentrarmi
sulla strada, mi rendo improvvisamente conto di quanto mi gira la testa.
Pregando di non incontrare nessuna pattuglia, penso a quanto mi sono divertita
questo weekend, a quanto sono stata bene e rilassata dopo un periodo di intenso
stress e incazzature varie.
Il sorriso ebete
stampato sulla mia faccia non è dovuto solamente all’alcool che ho in abbondanza nelle vene,
ma anche ad una due giorni che mi ha rimessa al mondo.
Grazie a chi a reso
possibile tutto ciò, e ai presenti che hanno reso il raduno indimenticabile!