lunedì 20 aprile 2015

Caprie a primavera

Sono forumista sul forum di Planet Mountain da relativamente poco, un anno e mezzo circa; da pochissimo se si pensa alle persone che lo bazzicano da una decina d’anni (anno più, anno meno), con migliaia di messaggi all’attivo.
Scrivo poco ma leggo molto, per una mia idea di dover entrare sempre in punta di piedi nelle discussioni, soprattutto quelle tecniche, perché non so mai bene chi posso trovarmi davanti, o meglio dall’altra parte dello schermo; a parte alcune volte quando le discussioni hanno toccato temi per me molto importanti e mi sono sentita abbastanza punta sul vivo.
Di tutte questi nomi e questi avatar, mi sono fatta un’idea, un’immagine virtuale tutta mia, anche se so che difficilmente può corrispondere alla realtà dei fatti.
Ma quando si presenta l’occasione è bello andare a verificare quanto la mia idea si è scostata dal vero. E le occasioni di solito si presentano sotto il nome di raduni. Gli ultimi tre forum-raduni sono stati organizzati nel nord-est. Ad uno, quello di Rocca Pendice, ho anche partecipato.
Nei primi giorni di febbraio, durante l’organizzazione del secondo raduno al Sengio Rosso, Grizzly, forumista savonese, lancia l’idea di un raduno nel nord-ovest. Ed individua immediatamente anche la location: Caprie (TO), a primavera.
Inizia il balletto delle date e a gran voce viene proclamato papabile il weekend 11-12 aprile.
Caprie è a 1h 20’ da Cameri, si potrebbe fare anche in giornata. A Caprie sono già stata, per la precisione ad Anticaprie, e non mi era dispiaciuta, sebbene avessi patito parecchio il serpentino, questa roccia particolare che sembra sempre scivolosa anche se in realtà non lo è. Viste le premesse decido che l’occasione è golosa, e confermo subito la partecipazione.
Alla prima occasione utile ne discuto con il socio, che da febbraio si è trasferito in Liguria, e anche lui è dell’idea di partecipare.
Passano le settimane e via via prende forma quello che si prospetta un raduno di tutto rispetto: molte le adesioni da parte di veterani del forum, quasi tutti a me sconosciuti, a parte Danilo e Drugo che già conoscevo da Rocca Pendice. Parallelamente viene creato anche l’evento su facebook e quello che inizialmente dovrebbe essere un forum-raduno si trasforma in un raduno intrasocial.
Nonostante alcune defezioni, tutto sembra filare liscio e non abbiamo nemmeno l’incognita meteo, che le previsioni promettono caldo e soleggiato per tutto il fine settimana.
Il ritrovo è fissato al bar La Sosta Climb per le 9.30 elastiche (tanto elastiche che qualcuno si presenterà non prima delle 10.15).
Decido di non voler essere la prima ad arrivare, ben sapendo che in una occasione del genere qualcuno che arriva con estremo ritardo c’è sempre; quindi parto molto comoda alle 8.15 il sabato mattina.
Un’ora e trenta di autostrada, compresa sosta in autogrill per necessaria tappa bagno, e alle 9.45 parcheggio la mia Ypsilon al punto di ritrovo.
Lì trovo già un po’ di forumisti e facebookari, tra cui ArterioLupen, Payns e Drugo intenti a stappare le prime bottiglie di prosecco. Se il buongiorno si vede dal mattino si prospetta un gran bel raduno!!!
Per fortuna Marina ha portato un’ottima torta al cioccolato che stempera un po’ il bicchiere di prosecco che mi ritrovo in mano, senza che io abbia, per altro, fatto troppe obiezioni in merito.
Alla spicciolata arrivano tutti, anche chi era già entrato al bar: Giudirel, Ste-Manto, Vecchio, Jimmy, Batman, Sarella76 e il socio, e tutti gli altri … ultimi i liguri, tra cui anche il mio socio, che si faranno perdonare recando con sé una discreta quantità di focaccia.
Ci muoviamo verso la falesia alla spicciolata, destinazione Anticaprie. Io e il socio ci eclissiamo per cercare un bar per la seconda colazione, visto che la Sosta è sprovvista di brioches, quindi raggiungiamo il gruppo più o meno quando arrivano anche Danilo e Crodaiolo.
Sostanzialmente abbiamo invaso il settore, tanto che due local si stupiscono per la quantità di persone presenti di sabato mattina. Spieghiamo loro che siamo tutti insieme per un raduno. Strabuzzano gli occhi e decidono di andarsene …
Si scala tutti sulle placche di serpentino, qualcuno scompare sulle numerose viette di più tiri. Anticaprie non è mai banale e nulla è regalato, ma si vede quasi subito che lo spirito del raduno non è inneggiare al dio Grado, a meno che non si tratti del Grado Alcolico. Questo è un raduno godereccio, dove l’arrampicata fa da contorno ad un ritrovo di amici di lunga data che non si vedevano da molto, o di persone che proprio non si conoscevano ma che hanno piacere comunque a stare insieme.
Si fa a mala pena mezzogiorno che Grizzly comincia a distribuire focaccia e vino rosso.

Io devo rimettere in bolla la testa, che non c’è. Ho passato troppo tempo senza scalare, neanche in palestra, e devo riprendere la confidenza. L’uscita di Pasquetta mi ha tolto un po’ di ruggine, ma di sicuro non è bastata. Osservo la parete e decido di non strafare. Riprovo un 4+ che avevo già provato l’estate scorsa, mi ricordo che mi ero appesa un po’ di volte. Questa volta non mi appendo ma comunque non mi sento troppo a mio agio.
Il socio ha difficoltà anche lui, soprattutto per via di un piede malandato che gli procura molto dolore.
Dopo il quarto decidiamo di spostarci su un 6a che avevamo già provato, “Ocio”
MarcoAurelio riesce a montarlo ma con la difficoltà dovuta al male al piede. Io lo provo da due, ma un passo a metà lo devo azzerare perché non riesco a passare, nonostante svariati tentativi e approcci. Viste le condizioni fisiche di entrambi (MarcoAurelio potrebbe di più ma il piede non gli dà tregua), torniamo al settore dove sono tutti gli altri, che nel frattempo sono stati raggiunti da un coloratissimo Vigorone, e poi anche dai “veri climber” che si sono cimentati con le vie a più tiri.
Faccio ancora un quarto facile, per obbligarmi a scalare da prima, poi un 5b da seconda che non credo avrei salito da prima, a meno di estremi patemi.
Nel frattempo il vero spirito del raduno ha ripreso il sopravvento e rispuntano vino, focaccia, addirittura una colomba e un vassoio di sfilatini alle olive.
È chiaro che ormai non si scala più, ma la compagnia è allegra e caciarona, e ci si diverte anche a stare seduti a prendersi poco sul serio.

Il vero raduno, però, non è la giornata in falesia. Il vero raduno è la cena, per la quale ci ritroviamo tutti a La Sosta Climb. Purtroppo perdiamo Vigorone, ma guadagniamo Ncianca e Gibolla, presente solo alla cena.
Viste le premesse della giornata, la cena non poteva che essere un qualcosa degno degli annali dei raduni: i numeri ufficiali parlano di 34 partecipanti alla cena (compresi astemi e bambini) e 32 bottiglie di vino bevute.
Ampio giro di antipasti, due primi, e già al secondo è difficile arrivare con ancora un posticino nello stomaco. Una cena prevalentemente vegetariana che non credo abbia scontentato nemmeno i più carnivori. Io sono persino sopravvissuta alle noci nella pasta, delle quali mi sono resa conto troppo tardi … me la cavo solamente con qualche noia nei giorni a seguire …
Come se tutto ciò non bastatasse, Gibolla estrae dal metaforico cilindro un bottiglione di genepy home made grande più o meno come me …
Si narrano racconti quasi mitologici della fine della serata, alla quale non ho partecipato perché la stanchezza mi ha vinto prima di tanti altri … e che non si dica che era un raduno di vecchi!!

La domenica mattina le facce, però, non sono delle più sveglie e reattive … io necessito di ben due caffè che  mi vengono gentilmente offerti (grazie e ancora grazie!!); a qualcuno nemmeno il caffè è sufficiente, o così pare …
nonostante i postumi ci avviamo verso la Cava di Borgone: una falesia splendida per una fredda giornata invernale. Il 12 aprile, un forno!
Purtroppo il mio socio non riesce praticamente a fare nulla e si lascia prendere dallo sconforto. Così io mi ritrovo ad elemosinare una sicura prima da Danilo poi da Ncianca, dando prova della mia proverbiale coniglite.
Quando medito ad un ultimo tirello facile facile, arriva la proposta di Batman di fare con lui i due tiri della via normale. Detto fatto. Sarà la via più carina di entrambi i giorni. Peccato solo per il mio secchiello che molto stretto e aggressivo non ne vuole sapere di scorrere durante la calata in doppia. Me lo devo trascinare di forza e ci metto una vita a fare la prima calata. Fortunatamente con un paio di dritte di Batman, la seconda va via un po’ più rapida.
Si sono fatte le 15; tutti sono seduti all’ombra per non andare in ebollizione. Alla spicciolata sono già andati via Drugo, Jimmy, Ncianca, Danilo e Crodaiolo.
Il raduno si avvia alla conclusione. Visti gli animi, il caldo e la poca voglia ci trasferiamo nuovamente tutti alla Sosta per una birretta rinfrescante. Alla birretta si aggiungono patatine, panini, qualcuno estrae anche un salame e si stappano nuovamente un paio di bottiglie di rosso.
Degna conclusione di una due giorni enogastronomicamente piuttosto impegnativa!
Alle 16.30 decido che è giunto il momento di rimettermi in viaggio verso casa. Saluto tutti, saluto il socio, che tornerà verso la Liguria con Grizzly, e mi metto in auto.
Dovendo concentrarmi sulla strada, mi rendo improvvisamente conto di quanto mi gira la testa. Pregando di non incontrare nessuna pattuglia, penso a quanto mi sono divertita questo weekend, a quanto sono stata bene e rilassata dopo un periodo di intenso stress e incazzature varie.
Il sorriso ebete stampato sulla mia faccia non è dovuto solamente all’alcool che ho in abbondanza nelle vene, ma anche ad una due giorni che mi ha rimessa al mondo.
Grazie a chi a reso possibile tutto ciò, e ai presenti che hanno reso il raduno indimenticabile!

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