L’estate sta volgendo al termine e le
vacanze sono ormai solo un ricordo.
Tra un rientro in ufficio e una valigia
da disfare, bisogna anche scendere a patti con il conto in banca;
perché se le ferie sono belle, è anche vero che tra cene,
aperitivi, viaggi, gite, souvenir, acquisti compulsivi o meditati,
abbiamo tutti speso parecchio.
Bisogna correre ai ripari
Come fare per rimettere ordine nei
conti di casa? Come si può non passare da ostriche e champagne a
pane, cipolle e acqua?
Da tempo sul web si parla di un metodo
giapponese ideato per gestire i conti di casa e risparmiare, il
metodo Kakebo; in molti ne hanno scritto, qualcuno utilizzando
l’agenda “ufficiale”, altri creando la loro personale versione
stampabile. Io lo uso da alcuni mesi e, dopo averlo fatto scoprire
anche a Lui, ve ne voglio parlare.
Diciamolo subito in modo chiaro: non è
che i giapponesi abbiano poi scoperto l’acqua calda! Perché con un
po’ di buona volontà, una penna e un foglio bianco, tutti siamo
perfettamente in grado di compilare un registro delle spese.
Ma ciò che rende il Kakebo un metodo
diverso da tutti gli altri è il suo non essere una mera lista delle
entrate e delle uscite, ma prevedere una pianificazione attenta e uno
scrupoloso controllo quotidiano.
Il Kakebo è infatti una sorta di
agenda dove annotare quotidianamente le spese suddivise per tipologia
(spese indispensabili, vizi, vestiario, optional, spese impreviste …)
in modo da averle tutte costantemente sott’occhio, in modo
concreto.
Ad inizio mese si stabilisce il budget
a disposizione, sottraendo dalle entrate le spese fisse e il
risparmio desiderato., budget al quale ci si deve
dovrebbe attenere proprio grazie al quotidiano controllo delle spese.
A fine mese, poi, bisogna tirare le
somme: sommare tutte le voci separatamente e vedere cosa è andato
bene e cosa è andato storto, dove abbiamo risparmiato e dove invece
abbiamo speso troppo.
A fine anno poi si stilano i report e i
grafici annuali che permettono così di capire dove vanno a finire i
nostri soldi!
Il punto di forza di questo metodo, o
almeno così dicono, è proprio nell'autodisciplina: scrivere
quotidianamente le entrate e le uscite aiuta ad eliminare le spese
inutili, a risparmiare, ma soprattutto a riflettere sulle proprie
abitudini di spesa. Dovrebbe farci aumentare la consapevolezza di
come stiamo utilizzando i nostri soldi e, di conseguenza, aggiustare
il tiro se una delle voci sta diventando troppo elevata.
Questo esercizio, inoltre, favorisce
l’idea di avere tutto sotto controllo e diminuisce la sensazione di
ansia.
Di sicuro il metodo Kakebo aiuta ad
avere una visione più chiara e definita delle disponibilità
finanziarie, di quello che ci si può permettere e di cosa no,
spalmando il budget mensile nelle settimane per non rischiare di
sperperare tutto nei primi dieci giorni del mese e arrivare alla fine
senza soldi.
Per quanto mi riguarda ci sono mesi in
cui il Kakebo ha funzionato alla grande, e mesi dove spese impreviste
si sono comunque accumulate e il mio conto in banca non ne è uscito
vincitore.
Non sono sicura che a fine anno mi
metterò realmente a stilare i grafici e tutti i rendiconti
richiesti, come non credo che comprerò l’agenda ufficiale nel
2018. Di sicuro continuerò ad utilizzare il metodo, magari
utilizzando una normalissima agenda, avendone comunque
appreso i principi di base.
Anche Lui si è trovato molto bene con
questo metodo, per quanto non lo abbiamo trovato particolarmente
innovativo, e ne abbiamo utilizzato una versione semplificata anche
in vacanza, segnando su un quaderno ogni sera quanto spendevamo e
cercando di mantenere un budget.
Se volete farlo anche voi, vi
suggerisco di provare a stampare qualche fee printable; ce ne sono
molti sul web e a voi non resta che scegliere la versione che più vi
aggrada, così da iniziare almeno con una versione guidata.
Fatemi sapere se l’avete trovato
interessante!