mercoledì 14 giugno 2017

Cosplay, flame e stupidità: my 2 cents



Antefatto: questo è un post scritto di getto, con quello che mi passa per la testa ultimamente. Perdonate la sintassi a volte troppo colloquiale e il lessico sicuramente non all’altezza dei miei post consueti.

Sono entrata nel mondo del cosplay da relativamente poco tempo rispetto alla maggior parte delle persone che ho conosciuto: poco più di un anno e mezzo fa, all’iComix del Novembre 2015, ho partecipato alla mia prima fiera da cosplayer e non da semplice visitatrice in borghese. Ero stata ad un paio di eventi in precedenza (Galliate Comix e Games Week 2015),grazie ai quali ho scoperto un mondo divertente, dove conoscere persone nuove, nerd come me, un mondo del quale ho voluto fare parte attivamente.

Tutto questa premessa per dire che ho iniziato a fare cosplay perché mi piace e continuerò a farlo perché mi diverto e perché ho conosciuto finora molta gente carina, simpatica, socievole. Amo fare la scema in fiera, fermarmi a fare foto, chiederne io ad altri, senza mai prendermi sul serio, perché no, non riesco a prendermi sul serio vestita da Pollon o con una mascherina nera sugli occhi.




E allora, perché questo post? Perché ultimamente vedo sui social una proliferazione assurda di flame, insulti, discussioni inutili che non mi sta piacendo affatto. Vedo un netto contrasto tra l’atmosfera che si respira in fiera e quello che leggo sui social. È vero, internet è pieno di troll e leoni da tastiera da prima che comparissero facebook & Co, ma ultimamente mi pare che la cosa stia sfuggendo di mano.
Vedo post creati appositamente per provocare un flame, cosplayer che prendono per il culo altri cosplayer o chi non fa parte di questo mondo per motivazioni non meglio precisate, persone che si arrogano il diritto di criticare e pretendono di dire chi può fare o non fare cosa.

BASTA!

Credo sia il caso di fare tutti quanti un passo indietro, rivedere le nostre priorità e l’atteggiamento che abbiamo nei confronti degli altri.

IL COSPLAY E’ UN PASSATEMPO, NON UN LAVORO. Forse qualcuno riesce a viverci, ma per la maggior parte di noi è e rimarrà un passatempo. Facciamocene una ragione, una volta per tutte! E in quanto passatempo va affrontato come tale; invece aprendo i vari gruppi facebook dedicati non trovo altro che rivalità, lamentele perché non si è stati premiati ad una gara o perché in giuria c’è quel cosplayer piuttosto che un altro … ma perché? Perché inacidirsi il sangue quando si potrebbe tranquillamente andare tutti d’amore e d’accordo? 



Ricordiamoci che essere famosi nel cosplay non significa nulla. Non si è FAMOSI, si è CONOSCIUTI NELL’AMBIENTE. C’è una grossa differenza. Nessun cosplayer verrà chiamato per essere intervistato dalla D’Urso o da Mentana; nessuno, per quanto conosciuto in ambito cosplay, verrà fermato per strada, nessuno di noi diventerà FAMOSO. Tutti continueremo a recarci al supermercato senza problemi. Fidatevi, sarà così.

Proprio per questo nel mondo del cosplay c’è spazio per tutti e ognuno di noi può diventare più o meno CONOSCIUTO (non famoso) per le sue capacità: chi è un ottimo costumista, chi un make up artist con i controfiocchi, chi è bravo a costruire armature, chi è particolarmente somigliante ad un personaggio … insomma ognuno può trovare la propria strada, farsi conoscere e apprezzare, senza per questo denigrare quella degli altri. 



Per quanto mi riguarda credo che l’unica cosa che so fare davvero bene sia scrivere, e quindi ho ripreso in mano questo blog ed eccomi qui. Ci guadagnerò? Non credo proprio… ma non è questo il mio obiettivo. Sento di avere delle cose da dire e mi sono creata questo spazio per farlo. Vi romperò le scatole spammandovi questo blog in tutte le salse? OVVIAMENTE! Mi arrabbierò se qualcun altro ne dovesse aprire uno? CERTO CHE NO! 
Perché dovrei?


Basta criticare, basta accanirsi gli uni contro gli altri! 
Rispettiamoci e rispettiamo le scelte altrui. Ad esempio io non amo i cosplay gratuitamente nudi, come i mashup di Slave Leia + qualsiasi altro personaggio a scelta (in realtà non amo i mahup in generale ma questa è un’altra storia …), ma di sicuro non vado ad inveire su facebook contro le ragazze che lo fanno. Scelta loro, punto. Io preferisco un cosplay più fedele all’originale quindi mi atterrò a questa mia scelta, ma è una decisione mia personale. 

Il fatto che non mi piaccia l’idea di un tipo di costume, non mi autorizza a screditare pubblicamente chi lo fa

Come nessuno dovrebbe sentirsi autorizzato a screditare chicchessia solo perché fa l’ennesimo cosplay di Harley Quinn o di Elsa, perché fa una versione alternativa di un personaggio, perché fa crossplay, perché fa una versione genderbend, perché il cosplay non è perfetto nei minimi particolari, perché … (aggiungeteci quello che volete). IL COSPLAY E’ UN PASSATEMPO! E se vogliamo anche una forma d’arte, e come tale ognuno sceglie l’espressione che meglio lo rappresenta.



Idem per il discorso Patreon; nemmeno io condivido l’idea di vendere le mie foto, soprattutto senza veli, ma non per questo mi sento libera di definire “cagna” chi lo fa. Alcune ragazze vogliono vendere le loro foto? Libere di farlo. Se ci guadagnano meglio per loro. Io non ho nessun interesse a screditarle, tanto che a me non ne viene in tasca nulla. Posso dire che è una cosa che io non farei, ma io sono io, non sono loro.

Altro tormentone che mi ha dato molto fastidio ultimamente è il prendere in giro chi non conosce il cosplay e lo guarda con ignoranza e pregiudizio. Non è comportandosi in questo modo che si avvicinano le persone al cosplay; non è prendendole in giro o trattandole con superiorità che possiamo vincere i loro pregiudizi e invogliarli ad interessarsi a noi e a capire di più ciò che facciamo. Trattiamo gli “esterni” con rispetto, spiegando loro che non è una cosa stupida, ma che è un ambiente sano, divertente, stimolante. 

Però poi creiamolo questo mondo che vogliamo far conoscere agli altri!



A costo di sembrare retorica vi dirò: c'è già tanta bruttezza a questo mondo, tante occasioni per far sentire le persone inappropriate (vi rimando, a proposito, al mio articolo sul Blue Whale nel Bosone), necessità di creare delle challenge per provare a sentirsi felici; noi abbiamo la possibilità di giocare e divertirci con i nostri personaggi preferiti, di tornare bambini anche solo per qualche ora.

Non roviniamo tutto con la stupidità.

PS: tutte le foto in questo post sono VOLUTAMENTE brutte foto, prese da facebook e per lo più fatte con il cellulare. questo perché ritengo che siano quelle che incarnano meglio ciò che io penso debba essere lo spirito di una fiera. non me ne vogliano le persone immortalate, ma siamo più belli così!   
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