mercoledì 26 luglio 2017

I Baroni del Cielo - Pamela Williams



In fiera, come a tutti gli eventi che coinvolgono molte persone, si incontra gente di ogni tipo: persone simpatiche, persone antipatiche; persone interessanti e altre un po’ meno.
Qualche volta capita di conoscere persone che hanno davvero qualcosa da dire, e che lo fanno bene.
Una di queste è Pamela Williams, pseudonimo di Pamela Meleca, ed è di lei che oggi voglio parlare, in particolare del suo libro “I Baroni del Cielo”.

Ho conosciuto Pamela alla scorsa edizione del Rock In Comics a Somma Lombardo, evento del quale vi avevo parlato qui; durante la giornata Pamela ha presentato il suo libro e in più ho avuto l’occasione per scambiare qualche parola con lei.
Ci siamo poi riviste successivamente a Trecate e a Ricetto e, poiché abbiamo in comune alcune amicizie nell’ambiente cosplay, abbiamo approfondito la conoscenza reciproca. Devo dire di aver trovato in lei una ragazza molto gentile e disponibile, una cosplayer in gamba ed una persona molto alla mano.
Come ho già fatto in passato (vi ricordate di Alessia Palumbo?) ho voluto dare a Pamela e al suo libro un’opportunità: l’ho comprato e, con un ritardo di due mesi sulla tabella di marcia, a giugno l’ho letto;
ed ora, a distanza di un mese, ecco la mia recensione.

Iniziamo a dire che I Baroni del Cielo è il primo libro pubblicato da Pamela, per l’editore Sillabe di Sale; questa la sinossi presente sul sito dell’editore (così evito spoiler):

Quando la Signora di tutte le terre di Drakonar Rain decide di tornare alla Villa ereditata dall’amato nonno, non immagina certo che la sua vita possa venire sconvolta da avvenimenti eccitanti e situazioni mortalmente pericolose…
Ivy Drakeryan è la predestinata ignara del crudele destino che l’attende, immerso in una dimensione oscura della quale nemmeno lei ne è a conoscenza, almeno fino a quando non incontra il Demone da sempre imprigionato sotto i suoi  occhi che ne reclama il possesso, trascinandola in un’atmosfera carica di tenebre e di sensualità dove difficilmente Ivy riuscirà a ribellarsi e a resistere al lato oscuro della passione.
Tra incontri intriganti ed eventi inaspettati, la protagonista dovrà affrontare numerosi ostacoli che metteranno a repentaglio non soltanto la sua vita, ma anche quella delle persone più care.
Tenebre e sensualità, personaggi misteriosi ed intriganti, situazione magnetiche e giochi di seduzione eccitanti che non staccheranno il lettore fino all’ultima pagina.

Benché pensato come primo volume di una saga, potrebbe benissimo essere un romanzo autoconclusivo: il finale rimane sì aperto, ma la trama si chiude comunque senza un vero e proprio cliffhanger; e la cosa, in realtà, a me non dispiace affatto. Mi piacciono i libri che si concludono lasciando la possibilità di un altro volume ma senza l’urgenza di doverlo leggere.



I Baroni del Cielo è un fantasy un po’ atipico, dove la consueta ambientazione pseudo-medievale lascia il posto ad un mondo dal sapore vittoriano: innanzitutto l’ambientazione è in una villa e non in un castello; inoltre vengono affiancati come mezzi di trasporto cavalli, carrozze ed un aeroplano. Anche gli abiti dei protagonisti, e soprattutto di Ivy, rielaborano uno stile di inizio novecento, in chiave più moderna e quasi fumettosa. Si discosta un po’, quindi, dal fantasy classico che siamo tutti abituati a conoscere, e lo stile ricorda un po’ i manga giapponesi: soprattutto nei primi capitoli si ha l’impressione di leggere la versione romanzo di un manga. E se all’inizio la cosa destabilizza un po’, proseguendo la lettura è molto piacevole.

La trama è bella ed intrigante, ben bilanciata e soprattutto mai scontata.
E anche quando le vicende sembrano aver preso una direzione intuitiva, non manca mai il colpo di scena che lascia il lettore a bocca aperta, soprattutto nei capitoli finali.
I personaggi sono ben caratterizzati e portano il lettore ad immedesimarsi con essi oppure a detestarli: Ivy proprio non riuscivo a sopportarla, l’ho detestata per tutto il romanzo, non empatizzando mai con lei, con i suoi sentimenti e con le sue scelte. Ma come dico sempre, se un personaggio riesce a suscitare dei sentimenti nel lettore, che sia simpatia o, al contrario, insofferenza, significa che il personaggio è decisamente riuscito.
In alcuni passaggi la narrazione risulta un pochino criptica e alcune frasi ho dovuto rileggerle un paio di volte, ma nel complesso è un libro ben scritto, scorrevole e mai pesante.
I capitoli centrali, relativi ai sogni della protagonista, saranno la gioia dei lettori amanti delle atmosfere più horror: benché ad Ivy non succeda (quasi) nulla di male, l’ansia traspira dalle pagine, al punto che, leggendolo di sera prima di addormentarmi, mi sono spesso ritrovata a fissare gli angoli bui della stanza con un certo timore.
Non mi sono piaciute invece le scene erotiche, descritte in maniera troppo esplicita e con un linguaggio troppo grezzo, ai limiti del colloquiale, che poco si presta ad un romanzo; allo stesso modo mi ha infastidito molto il modo in cui Ivy esprime i suoi sentimenti nei confronti di Math, di Alex, o di chicchessia: uno stile molto shojo, o young adult che stride con il pubblico a cui è rivolto il romanzo.

Ma del resto qualche pecca un lavoro d’esordio deve pur averla, e in ogni caso questi sono peccati veniali che sono certo verranno corretti nei libri futuri; perché I Baroni del Cielo è in generale è un buon libro e un ottimo esordio che vi consiglio vivamente di leggere; ci sono dei dettagli da sistemare, ma Pamela ha talento e deve assolutamente continuare a scrivere!


Aspetto con ansia il prossimo volume!
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venerdì 7 luglio 2017

Fumetti al Ricetto 2017





























Avrei dovuto pubblicare questo post già da alcuni giorni, ma due settimane di pura follia la lavoro e un weekend a Stoccarda mi hanno fatto ritardare la pubblicazione.
Vi volevo parlare dell'evento Fumetti al Ricetto che si è tenuto a Ricetto di Candelo il 24-25 giungo scorso.

È l’ultima domenica di giugno, ultimo weekend di un mese all’insegna del caldo torrido.
Nonostante le temperature proibitive e il sole cocente, alle 13 ci mettiamo in macchina alla volta di Candelo (Bi), un piccolo comune conosciuto principalmente per il suo ricetto.



Il ricetto è una struttura fortificata, di origine medievale, situata all’interno di un paese, dove in origine si accumulavano i beni del signore locale o della popolazione (animali, foraggio, …) e, nel caso di attacchi, vi si rifugiava anche la popolazione.
A differenza di altri, analoghi ma ormai perduti che costellavano il Piemonte e il Biellese in particolare, il ricetto di Candelo è perfettamente conservato, avendo subito pochissimi rimaneggiamenti nel corso dei secoli.



È un esempio unico ed è uno dei meglio conservati d’Europa; è costruito quasi totalmente in ciottoli di fiume, comprese le stradine, chiamate rue, sulle quali è in effetti scomodo camminare. Anticamente le cellule, le unità abitative, erano utilizzate come cantina per la vinificazione e come essiccatoio per i prodotti agricoli. Tutt’oggi le cellule sono private ed in parte utilizzate per la conservazione del vino.



Inutile dire che questo monumento medievale è stupendo e consiglio a tutti di andare a visitarlo: è sempre aperto e vi si trovano numerose locande e osterie per una sosta; mi dicono poi che durante i mercatini di Natale il borgo sia magico.



Dal 2002 il ricetto fa parte dei Borghi più belli d’Italia, certificato ANCI, e dal 2007 è bandiera arancione del Touring Club Italiano.




Noi comunque ci siamo andati per un motivo ben preciso: l’evento Fumetti al Ricetto, al quale sono anni che lui vuole andare ma che è sempre saltato causa maltempo. Quest’anno no: il cielo è sereno e splende il sole. Persino troppo, forse, e il caldo ci fa desistere dal metterci in cosplay; un vero peccato perché c’è un’ampia zona a tema Game of Thrones, con tanto di trono di spade su cui fare le foto, e io avrei voluto sfoggiare il mio costume di Daenerys; ma all’idea di mettermi la parrucca stavo già male, quindi ho rinunciato e … tutti in borghese!!



E il bello degli eventi così piccoli è che c’erano un sacco di cosplayer che conosco, quasi tutti in borghese per via del caldo, con i quali abbiamo potuto chiacchierare tranquillamente, gironzolare per il borgo e, ovviamente, assistere alla gara cosplay. Perché se di Fiera del Fumetto si parla, non può mancare la gara, organizzata per l’occasione dai Moguwork.
Peccato solo che i partecipanti fossero pochi, perché come in tutte le gare da loro organizzate, i premi erano decisamente interessanti: addirittura un viaggio a Parigi per il Japan Expo. Non male davvero!

Se posso permettermi, consiglierei vivamente di riorganizzare la fiera in un periodo meno torrido, magari ad aprile, oppure ottobre, per permettere ai cosplayer di partecipare con costumi e armature troppo impegnativi per le temperature di fine giugno.


Per quanto riguarda noi, il borgo ci ha conquistati e torneremo sicuramente in autunno o primavera per scattare qualche foto a tema medievale, pertanto se passaste di lì non preoccupatevi di incontrare qualcuno vestito strano! XD


Foto by Persephone Grey
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