mercoledì 30 agosto 2017

Kakebo, ovvero come i giapponesi ci insegnano il risparmio


L’estate sta volgendo al termine e le vacanze sono ormai solo un ricordo.

Tra un rientro in ufficio e una valigia da disfare, bisogna anche scendere a patti con il conto in banca; perché se le ferie sono belle, è anche vero che tra cene, aperitivi, viaggi, gite, souvenir, acquisti compulsivi o meditati, abbiamo tutti speso parecchio.

Bisogna correre ai ripari

Come fare per rimettere ordine nei conti di casa? Come si può non passare da ostriche e champagne a pane, cipolle e acqua?
Da tempo sul web si parla di un metodo giapponese ideato per gestire i conti di casa e risparmiare, il metodo Kakebo; in molti ne hanno scritto, qualcuno utilizzando l’agenda “ufficiale”, altri creando la loro personale versione stampabile. Io lo uso da alcuni mesi e, dopo averlo fatto scoprire anche a Lui, ve ne voglio parlare.



Diciamolo subito in modo chiaro: non è che i giapponesi abbiano poi scoperto l’acqua calda! Perché con un po’ di buona volontà, una penna e un foglio bianco, tutti siamo perfettamente in grado di compilare un registro delle spese.
Ma ciò che rende il Kakebo un metodo diverso da tutti gli altri è il suo non essere una mera lista delle entrate e delle uscite, ma prevedere una pianificazione attenta e uno scrupoloso controllo quotidiano.
Il Kakebo è infatti una sorta di agenda dove annotare quotidianamente le spese suddivise per tipologia (spese indispensabili, vizi, vestiario, optional, spese impreviste …) in modo da averle tutte costantemente sott’occhio, in modo concreto.



Ad inizio mese si stabilisce il budget a disposizione, sottraendo dalle entrate le spese fisse e il risparmio desiderato., budget al quale ci si deve dovrebbe attenere proprio grazie al quotidiano controllo delle spese.
A fine mese, poi, bisogna tirare le somme: sommare tutte le voci separatamente e vedere cosa è andato bene e cosa è andato storto, dove abbiamo risparmiato e dove invece abbiamo speso troppo.
A fine anno poi si stilano i report e i grafici annuali che permettono così di capire dove vanno a finire i nostri soldi!



Il punto di forza di questo metodo, o almeno così dicono, è proprio nell'autodisciplina: scrivere quotidianamente le entrate e le uscite aiuta ad eliminare le spese inutili, a risparmiare, ma soprattutto a riflettere sulle proprie abitudini di spesa. Dovrebbe farci aumentare la consapevolezza di come stiamo utilizzando i nostri soldi e, di conseguenza, aggiustare il tiro se una delle voci sta diventando troppo elevata.
Questo esercizio, inoltre, favorisce l’idea di avere tutto sotto controllo e diminuisce la sensazione di ansia.
Di sicuro il metodo Kakebo aiuta ad avere una visione più chiara e definita delle disponibilità finanziarie, di quello che ci si può permettere e di cosa no, spalmando il budget mensile nelle settimane per non rischiare di sperperare tutto nei primi dieci giorni del mese e arrivare alla fine senza soldi.



Per quanto mi riguarda ci sono mesi in cui il Kakebo ha funzionato alla grande, e mesi dove spese impreviste si sono comunque accumulate e il mio conto in banca non ne è uscito vincitore.
Non sono sicura che a fine anno mi metterò realmente a stilare i grafici e tutti i rendiconti richiesti, come non credo che comprerò l’agenda ufficiale nel 2018. Di sicuro continuerò ad utilizzare il metodo, magari utilizzando una normalissima agenda, avendone comunque appreso i principi di base. 



Anche Lui si è trovato molto bene con questo metodo, per quanto non lo abbiamo trovato particolarmente innovativo, e ne abbiamo utilizzato una versione semplificata anche in vacanza, segnando su un quaderno ogni sera quanto spendevamo e cercando di mantenere un budget.
Se volete farlo anche voi, vi suggerisco di provare a stampare qualche fee printable; ce ne sono molti sul web e a voi non resta che scegliere la versione che più vi aggrada, così da iniziare almeno con una versione guidata.


Fatemi sapere se l’avete trovato interessante!

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