sabato 1 novembre 2014

I sogni non hanno grado

Non era un "sogno" di quelli grandi, belli e impegnativi, degni dei migliori climber di tutto il mondo. Non ne erano protagoniste quelle pareti lisce, difficili tecnicamente e psicologicamente, che sembrano inviolabili e tali rimangono per la maggior parte delle persone.
Il mio era un sogno più modesto, facile, ripetuto da molti, alla portata di tutti, soprattutto dei Pippons.
Però era un sogno … un sogno mio e del socio.
Da tempo, infatti, progettavamo di salire la Corma di Machaby, o Paretone di Arnad, come lo conoscono in tanti.
Da tempo sognavo di rimettere le mani su Bucce d'Arancia, via con la quale avevo un conto in sospeso da due anni esatti, dal corso di arrampicata libera, quando avevo dovuto abbandonarla a metà. Troppo lunga la via, con i suoi 9 tiri e 280 metri, troppo impegnativa, ed io e la compagna di cordata troppo inesperte e poco allenate per affrontarla, soprattutto di testa. Alla quinta sosta avevamo dovuto abbandonare, si era fatto troppo tardi, e scendere in doppia.
Ma mi era rimasto un che di sospeso, una questione irrisolta. Da due anni, ogni volta che ripassavo da quelle parti, osservavo il Paretone, e con gli occhi gli promettevo che sarei tornata, che avrei affrontato la parete, e che questa volta avrei vinto io.
Il socio si era fatto contagiare dal mio sogno e ne parlavamo da inizio stagione, da quando ho comprato le mezze e siamo diventati, oltre che amici, una cordata.
Ma vuoi per il meteo, vuoi per l’inesperienza iniziale che ci aveva tenuti alla larga dal Paretone, vuoi perché in estate quella placconata esposta in pieno sole è impraticabile, il sogno era rimasto tale.
Era un sogno.
Non lo è più.
Ce lo siamo andati a prendere quel sogno.
Più o meno.
Perché il sogno, quello vero, Bucce d'Arancia, era troppo affollato. Quattro cordate da tre davanti a noi promettevano un’attesa di almeno un’ora alla base e intasamento alle soste; non avevamo voglia di aspettare e abbiamo ripiegato su Diretta al Banano, altrettanto facile, altrettanto plaisir, meno affollata: una sola cordata con noi, un paio su Anchorage e una su Galion, con le quali, salendo in parallelo uno accanto all’altro, sempre a portata di voce, facciamo anche amicizia di sosta in sosta, ridendo e scherzando, sopportando meglio le folate di vento gelido che da metà parete in poi tormentano tutti quanti.
In 5 ore siamo fuori, in cima alla Corma.
Il sogno si è realizzato, anche se a metà: il Paretone lo abbiamo conquistato, ma non Bucce d'Arancia ...

... posso ancora sognare ...

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