Comparanoia: una bellissima
parola in lingua inglese che riassume perfettamente quella
condizione, comune a molte persone, che si potrebbe definire paranoia
da confronto; il confronto, spesso inutile, che facciamo tra noi
e gli altri, e che ci fa sentire del tutto inadeguati. Guardiamo le
altre persone, quello che sono, quello che fanno, ci sentiamo
inferiori e veniamo presi dall’invidia, il mostro dagli occhi verdi
che non ci permette di essere sereni con noi stessi.
Perché ammettiamolo: se l’erba del
vicino è sempre più verde, le vite degli altri sono sempre più
interessanti delle nostre; il vicino di casa ha la macchina più
figa, la collega si veste meglio di noi, il tipo in palestra è più
fisicato … e potrei continuare per ore. Insomma, ci guardiamo
attorno e chiunque sembra migliore di noi.
Nell’era dei social, poi, la cosa è
portata all’estremo. Scorriamo la home di facebook o instagram e
vediamo persone sempre felici, belle, in forma, che viaggiano,
acquistano, vivono una vita al 100% e a noi sembra sempre di
arrancare. Eccola la comparanoia: guardiamo quello che abbiamo
noi, quello che facciamo, quello che siamo e non ci sembra mai
abbastanza.
Noi non siamo abbastanza:
abbastanza belli, abbastanza ricchi, abbastanza interessanti …
La nostra autostima scivola velocemente
sotto le scarpe e pensiamo di dover fare qualcosa per risollevarla.
Le opzioni a quel punto sono due:
- Rimboccarsi le maniche per cercare di migliorarci e raggiungere gli obiettivi (raggiungibili) che vogliamo;
- Denigrare chi ci sembra migliore, così da sentirci noi i migliori sottolineando i difetti altrui.
La seconda purtroppo è una pratica
comune, ed è diffusa in moltissimi ambienti.
Nemmeno il cosplay ne è esente, anzi;
tra liti, flame, pettegolezzi e organizzazioni che si lanciano
insulti a vicenda ce ne è per tutti i gusti. Sembra che sia quasi
più rilevante chi la dice più grossa rispetto a chi ha il cosplay
fatto meglio. Quasi come se denigrare chi ci sta antipatico migliori
la qualità dei nostri lavori, indipendentemente dalla realtà dei
fatti.
E tutto ciò non è bene. Il confronto
sano dovrebbe portare a migliorare noi stessi, dovrebbe spingerci a
superare i nostri limiti e ad alzare quella famosa asticella, in
qualunque ambito noi vogliamo cimentarci, e non farci denigrare gli
altri solo per sentirci meglio. Anche perché questo comportamento
non ci aiuterà: se siamo insoddisfatti di noi stessi possiamo
sentirci meglio solo migliorandoci. Il vicino ha l’erba più verde?
Impegniamoci di più a curare il nostro prato; quel ragazzo che
vediamo in palestra ha un fisico migliore del nostro? Diamoci da fare
con l’allenamento. Far sembrare gli altri inferiori a noi non
servirà a nulla perché ci sarà sempre qualcuno più bravo, più
bello, più ricco, più …
Dobbiamo poi renderci conto
che quello che vediamo sui social è solo una parte della vita degli
altri, e nello specifico la parte che loro scelgono di mostrarci. Se
guardate il mio profilo Instagram, ad esempio, penserete che io sono
sempre in giro, sempre in viaggio, sempre a fare cose. Quello che vi
mostro sono le mie foto dei viaggi, delle fiere a cui partecipo,
delle uscite sulla neve, delle cene e degli aperitivi… quello che
non vi dico è che magari il viaggio l’ho fatto un anno prima e le
foto sono da mesi in attesa di essere postprodotte; o che l’ultima
foto che ho messo di me in cosplay è di una fiera di due mesi fa. Di
sicuro non vi faccio vedere la serata che passo sul divano, in
pigiama, con il viso devastato dalla stanchezza e l’odio verso il
genere umano.
La vita che vediamo degli altri,
soprattutto quelli che conosciamo poco, è una sola faccia della
medaglia, la faccia che loro vogliono farci vedere, un lato bello,
accuratamente selezionato. Ma non possiamo mai sapere qual è l’altra
faccia della medaglia, cosa c’è dietro ad una vita che ci sembra
perfetta.
Non facciamoci prendere dall’ansia da
confronto e non cerchiamo a tutti i costi di sminuire ciò che gli
altri sono. Guardiamoci allo specchio in maniera critica e cerchiamo
i nostri punti di forza da far valere e quelli deboli su cui possiamo
lavorare.
Tutto il resto è solo noia … anzi
comparanoia!
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