martedì 14 maggio 2013

Arco, episode 3

27 aprile
Piove. A dirotto. 
Niente falesia oggi. In realtà, sapendo implacabili le previsioni per questa giornata, abbiamo un piano B già ben congegnato: niente sveglia, il primo che apre gli occhi ha l’incarico di guardare dalla finestra e decidere se svegliare gli altri o tornare sotto le coperte e poi, eventualmente, giornata relax di shopping ad Arco e poi a Trento.
Io apro gli occhi attorno alle 9 e, vista la pioggia, decido di ritornare in letargo ancora per un po’, almeno fino a quando non sento tutti i soci risvegliarsi dalle braccia di Morfeo.
Per quanto riguarda il tour di shopping sfrenato ad Arco, il mio unico obiettivo è l’acquisto della consueta maglietta – ricordo adocchiata la sera prima al Rock&Ice Mountain Store, una per me e una da regalare.
Prima però ci fermiamo per la colazione al bar Conti d’Arco, un barettino all’apparenza poco significativo, che sembra essere rimasto fermo agli anni ’70, zeppo però di foto autografate dei più grandi climber e alpinisti, italiani e stranieri. Successivamente scoprirò essere una location molto rinomata e storica per il popolo climber arcense e per quelli che da Arco passano in visita. Benché involontariamente, posso ora dire di esserci stata anch’io!
Usciti dal bar, si comincia con lo shopping, iniziando dal Rock&Ice, dove io e Teo, che si è fatto convincere, acquistiamo le magliette. Da lì in poi è un pellegrinaggio a tappe forzate dentro e fuori da ogni singolo negozietto che in vetrina esponga anche solo tre rinvii. E ce ne sono tanti ad Arco, alla fine della mattinata penso che siano addirittura troppi! Quasi un negozio su due nel centro è dedicato ad articoli di arrampicata/montagna, e posso dire di non aver mai visto tre uomini così felici di trascorrere circa tre ore a fare spese come lo sono i miei soci oggi! A loro difesa va detto che sia i negozi più grandi, come il Vertical Sport, sia quelli più piccini, sono estremamente forniti e molto convenienti, compresi i monomarca, come il Salewa Shop o quello de La Sportiva. 
All’una circa dobbiamo desistere (meno male!) causa chiusure per pausa pranzo e decidiamo di andare anche noi a mangiare qualcosa. Da quando abbiamo iniziato ad organizzare la vacanza in Trentino, ho rotto le scatole a tutti quanti perché voglio mangiare i canederli, che ho assaggiato una sola volta e mi sono piaciuti moltissimo. Durante un breve tour esplorativo fatto la sera precedente, abbiamo individuato un ristorante che li presenta nel menu. La scelta è praticamente obbligata. Obbligata da me. 
Il posto è carinissimo: una vecchia casa ristrutturata, con tavoli in legno scuro e sedie dallo schienale alto. Ci fanno accomodare accanto al camino spento (anche se io non avrei disdegnato una pur debole fiammella) e ordiniamo canederli in brodo di carne, verdure grigliate, pizza per Luca, e una bottiglia di Muller. I canederli sono buonissimi, il brodo caldo delizioso in una giornata così uggiosa. 
Per quanto riguarda il cibo, si può dire che in questi tre giorni non abbiamo sbagliato un colpo!
Dopo pranzo ci aspetta quello che si rivelerà l’evento clou della giornata: il giro delle cantine di Santa Massenza! 
Non racconterò tutto quello che abbiamo acquistato, né racconterò tutto quello che ci è stato offerto da assaggiare, e che sarebbe stato veramente una scortesia rifiutare. Dirò soltanto che è stato un pomeriggio decisamente interessante … e chi vuole intendere … 
Dopo Santa Massenza ci dirigiamo verso Trento, cittadina molto bella e curata, che ho già visitato qualche anno fa in occasione di una mia precedente vacanza dolomitica. Dopo una sosta per mangiare una piadina, facciamo un giro nel centro, dove, tra i tanti negozi di abbigliamento, accessori, profumeria, varie ed eventuali (eh, sì, si vede proprio la differenza con Arco!), ci aspetta lo Sportler. Ad essere precisi ci rechiamo nel negozio Sportler Alpin, il punto vendita dedicato agli sport di montagna. Devo, purtroppo, ammettere che non mi ha per nulla entusiasmata: benché all’interno sia presente una vasta gamma di prodotti tra abbigliamento e attrezzatura, in realtà si trova poca varietà nei marchi; sono presenti, ad esempio, tantissimi modelli di scarpette, ma solo Scarpa o La Sportiva. I prezzi poi sono poco competitivi, soprattutto se paragonati con quelli di Arco, e forse poco competitivi in generale. In ogni caso dedichiamo più di mezz’ora al negozio, anche se poi nessuno acquista nulla. 
Usciti dallo Sportler ci accorgiamo che è ormai ora di rientrare ad Arco, e che per me la mini vacanza è, ahimè, giunta alla fine. I miei soci si fermeranno ancora l’indomani, mentre io, ritornati all’agriturismo, caricherò le borse in auto e ripartirò, abbandonando le sponde del Lago di Garda, diretta verso quelle, a me più familiari, del Lago Maggiore. 

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