giovedì 21 dicembre 2017

Crescentine (o tigelle) e una nuova rubrica




Modestamente parlando, in cucina me la cavo piuttosto bene. Non sono uno chef, non so impiattare, ma le mie ricette riscuotono piuttosto successo, tanto che in molti mi hanno chiesto di metterle sul blog. Et voilà! Accontentati!

Non aspettatevi ricette da chef stellato e foto da food blogger, perché al momento i miei mezzi sono piuttosto contenuti, però vi assicuro una certa semplicità nelle ricette e qualche tip per cucinare in pochi minuti rientrati a casa dal lavoro la sera!

Le mie intenzioni sono di pubblicare le ricette con cadenza mensile, ma se tempi e impegni lo permettono, magari anche più frequentemente, nel perfetto spirito di questo blog totalmente anarchico XD

La mia famiglia è per metà modense. Madhre, infatti, è nata a Pavullo nel Frignano e cresciuta a Lama Mocogno, prima di trasferirsi sul lago Maggiore.
Come tutte le donne emiliane, sia mia nonna che madhre sono sempre state delle ottime cuoche (magari non diteglielo che le ho fatto un complimento pubblico, che devo mantenere la mia reputazione) e io, che ho sempre adorato “pasticciare” ai fornelli, ho appreso quasi per osmosi le ricette tipiche.

Amo una di queste in particolare, per la sua semplicità, la rapidità con cui si cucina e la sua versatilità: la crescentina o tigella.

La crescentina modenese è un pane tipico dell'Appennino, zona d’origine della mia famiglia, che veniva anticamente cotto tra due dischi di terracotta chiamati tigelle, da cui il nome moderno. Adesso si cuociono nel forno oppure in uno stampo rotondo chiamato tigelliera.
È un pane povero, che viene consumato caldissimo e servito con salumi e formaggi o con il classico battuto di lardo aglio e rosmarino. Ben si adattano anche all’accompagnamento di piatti di carne in umido.
È un tipico piatto conviviale, da consumare in compagnia, in inverno, accompagnato da un buon vino rosso, tra una chiacchera e l’altra, quando non si ha nessuna fretta di alzarsi da tavola, ed è quindi particolarmente adatto a questo periodo di feste.

Essendo poi un cibo al quale sono legata da ricordi fin dall’infanzia, mi sembrava ottimo per iniziare questa rubrica di ricette.

C’è da fare una precisazione: ogni zona ha la sua variante, e all’impasto vengono spesso aggiunti grassi oppure latte; io vi propongo la ricetta originale della mia famiglia, quella con cui sono cresciuta e che tuttora impasto, rigorosamente a mano su un tagliere di legno.























Ingredienti per circa 15 crescentine:

1 kg di farina 00
30 g di bicarbonato di sodio
Sale
Acqua (circa 500 ml)

Sulla spianatoia versare la farina, aggiungere il bicarbonato e il sale; in un bicchiere o in una brocca prendere l’acqua e aggiungerla alla farina poco a poco e nel frattempo impastare. Continuare ad aggiungere l’acqua fino a quando tutta la farina è impastata e si è ottenuto un impasto elastico e compatto. Impastare energeticamente ancora per qualche minuto, quindi creare un salsicciotto. Dividerlo in 15 parti circa e impastare ciascun panetto singolarmente dandogli la forma di una pallina ed appiattirla poi con il mattarello a formare dei dischi.
Disporre i dischi sul piatto del forno o in una teglia precedentemente coperti con carta da forno, e cuocere a 180-200°C per 30 minuti circa, girando le crescentine ogni dieci minuti per farle dorare bene su entrambi i lati. Dopo 25 minuti circa prendere una crescentina e aprirla per controllare la cottura. Se l’interno dovesse essere morbido ma asciutto allora la crescentina è cotta, altrimenti lasciarle in forno ancora qualche minuto.
Servire caldissime appena sfornate e farcirle a piacere con salumi e formaggi oppure in accompagnamento ad un umido di carne.


Vino consigliato: Lambrusco DOC, servito freddo.

1 commento:

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